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L'esploratore della porta accanto
di Graziano Campanini

In Arcadia, non più
di Enrico Davoli

L'esploratore malinconico
di Franco Basile

Il mondo a rovescio di Luigi Zecchi
di Eleonora Frattarolo

Qualcosa oltre l'apparenza
di Carlo Federico Teodoro

Incisioni
di Graziano Campanini

...nascono così
di Emilio Contini

Nel giardino della mente
di Gianni Cerioli

Labirinto
di Giancarlo Mandrioli

Natura e paesaggi d'invenzione
di Gloria Vallese

Quieti spaesamenti
di Vladimiro Zocca

Il grande solitario
di Giuseppe Zùnica

Labirinto

Giancarlo Mandrioli

L'uscita dal nostro labirinto artistico è imminente, e, per un'arcana e curiosa coincidenza, lo possiamo fare andando a ritroso nel tempo e nel mito, con un'opera fondata sull'innocenza del fanciullo e la circolarità della predestinazione. Con l’olio su tela I giochi del piccolo Teseo, Luigi Zecchi ci riporta all'infanzia del famoso personaggio mitologico: una scogliera, uno specchio d'acqua, e, sulla spiaggia, un bambino,Teseo, che gioca a costruire labirinti.

La rappresentazione ludica che ci viene proposta è ricca di simbologie: difficile, infatti, non pensare alla certezza che il simbolo del labirinto, così come tante altre forme archetipiche, abiti in ognuno di noi fin dall'infanzia, racchiudendo in sé energie psichiche e modelli di pensiero che si svilupperanno nella vita permettendo di creare o interpretare situazioni, luoghi, sogni. Difficile non pensare anche alla possibilità che nell'animo di Teseo, fin dai primi anni di vita, potesse nascondersi l'inconscia certezza del ruolo che avrebbe dovuto rappresentare nei territori del mito. E questa certezza pare quasi proiettata in quel bassorilievo che l'artista colloca sulla liscia parete di scogliera, illustrando una scena degna della miglior pittura vascolare dell'antica Grecia, di cui Teseo e Arianna sono i protagonisti. Tutto è narrato e scolpito in questa opera che si presenta a noi come le pagine di un libro che stanno per essere lette e rilette dall'intera umanità. I bambini mostrano spesso di capire cose che all'animo dell'adulto sfuggono, perché offuscate da condizionamenti della contingenza, o corrette da scelte già preordinate; il piccolo Teseo raffigurato da Zecchi sa che deve sperimentare labirinti, perché, per diventare uomo, dovrà superare difficili prove di iniziazione. Non si sfugge da questa interpretazione del simbolo! Ci potrà essere o non essere un'Arianna ad aiutarlo, ma adesso, ancora lontano dal bisogno di amore e dalla possibilità del tradimento, deve contare solo sulle proprie forze. Parrebbe bello concludere il nostro viaggio avendo a disposizione le immagini che riassumono e confermano le riflessioni fatte e le conclusioni cui si è giunti. Apparentemente non esiste, o meglio, non esiste ancora qui un Minotauro da cui dobbiamo salvarci, ma forse quella che ci sembrava essere finalmente l'uscita altro non è, in realtà, che un paradosso: i giochi del piccolo Teseo ci ricordano che la storia deve ancora cominciare ... e saremo costretti ad entrare presto in un nuovo labirinto!

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